Li conoscete senz’altro e, quando li incontrate, saprete certamente interpretarli. Consultando, in caso di dubbio, un provvidenziale prontuario. Parliamo dei segnali marittimi, che consentono di navigare giorno e notte alla larga da pericoli, individuando la costa e altri punti notevoli. Poi, certo, la navigazione digitale mette al sicuro dalle incertezze, ma anche il GPS può sbagliare… Vista la loro importanza, quindi, e a costo di apparire pedanti, vale la pena di farne un veloce ripasso. Così, tanto per rinfrescare nozioni a volte date per scontate ma fondamentali.
I segnali marittimi sono classificabili in quattro tipi: ottici diurni, ottici notturni, acustici e radioelettrici. Qui ci occuperemo di quelli ottici, partendo da quelli diurni, che possono essere fissi come i dromi e le mede o galleggianti come le boe e i gavitelli. Considerata la loro imponenza e riconoscibilità, anche i fari possono essere catalogati tra gli indicatori diurni, per quanto propriamente appartengano alla categoria dei segnali notturni insieme a fanali, aerofari, aerofanali, battelli fanale e boe luminose.